Le idee si pagano
#leideesipagano nasce nel 2016 per iniziativa di un'artista e designer svizzera, Patrizia Pfenninger e di un consulente di comunicazione italiano, Pasquale Diaferia. Il simbolo de leideesipagano è una scultura di Patrizia, fotografata da Paolo Pagani: realizzata con 100 banconote da 100 euro, ricorda che con le idee è possibile ottenere denaro (in termini di profitto e risultati economici), il contrario non è dato.
Le idee sono il motore di qualunque attività innovativa, tecnologica ed economica.
I creativi sono il centro di questo processo.
I creativi sono il centro di questo processo.
La scultura, oltre a diventare key visual dell'iniziativa e del gruppo social correlato, è stata esposta ad Aprile 2016 durante l'art & Media Festival del Maxxi di Roma, e successivamente a Milano, Torino, Salerno, Lugano, generando ogni volta manifestazioni di partecipazione e sensibilizzazione da parte del "popolo dei creativi", a cui è rivolta.
L'iniziativa infatti nasce con il chiaro intento di voler diffondere, difendere e valorizzare la "cultura del progetto" che, nei primi 20 anni del nuovo millennio e grazie alla sempre maggiore presenza di strumenti digitali nei lavori creativi, è stata sistematicamente demolita. Tra richieste di lavoro gratuito, remunerazioni drasticamente tagliate da parte del mondo dei committenti e richieste esplicite di non considerare la parte progettuale come un "prodotto da pagare", perchè “naturalmente” inclusa nell'esecuzione, il mondo dei creativi, dei progettisti, dei designer, dei giornalisti, degli stilisti, degli scrittori, degli artisti, sopratutto nei suoi professionisti più giovani, si è ritrovato, forse per la prima volta nella storia della cultura mondiale, a dover fronteggiare una sempre maggiore richiesta di prestazioni gratuite o comunque la non considerazione del progetto come "parte determinante e fondante di qualsiasi attività creativa".
Questo sito, ed il gruppo Facebook collegato, intendono generare confronto ed aiuto a chi ritiene che le proprie capacità creative vengano tenute in cattiva considerazione e che le proprie idee non siano equamente remunerate, quando non siano sottratte in modo illegale.
Per informazioni, invitiamo al contatto attraverso la mail di Patrizia Pfenninger: pfenninger@indica.ch